Tre giorni pesanti. Il venerdì mi è parso lungo come tutto il weekend. Forse perché ho assorbito troppe brutte notizie tutte in una volta, forse perché mi ero prospettato di fare certe cose, e invece son finito a farne altre. Non so... il fatto è che il giorno dopo, sabato, ho passato la giornata con gli occhi socchiusi, una pesantezza globale, una gran cassa addosso, nonostante il sole fuori che mi chiamava, ma senza una vera capacità di metter giù la testa che chiudere gli occhi (io non riesco a dormire il pomeriggio, a meno che non ci sia un gran premio alla tele). E così il sabato sera è diventato più lofio del solito, e la domenica si è dimostrata poco emozionante.
Ho fatto fatica a imbracciare la chitarra, le mani, la testa, non ce la facevo proprio.
Per lo meno ho avuto buone prestazioni nella prima fase di editing di Race War, ormai mi mancano solo due racconti. Pensavo che sarei arrivato lungo, avevo in previsione di chiudere H-Asteroid a settembre e di avviare Race War solo a dicembre. Forse riesco ad anticipare di un mese, forse pure di due... anche se è la seconda fase di editing a spaventarmi maggiormente, quella che tocca la grammatica e la sintassi, e non l'editing attuale, che invece copre la storia e i suoi dettagli.
A ogni modo ho ancora parecchio lavoro, se le copertine sono pronte, è ancora piuttosto indietro l'impaginazione dei singoli racconti. Come cantava Giorgia: C'è da fare, c'è da fare, c'è tanto bisogno di fare e di rifare...
Ho disegnato. Sto lavorando al ritratto di una mia amica. Lei ancora non lo sa, per cui non ditele nulla, mi raccomando. In compenso son tornato in Tipografia per la stampa di altri miei lavori. Se penso di fare le cose fatte per bene, devo cominciare ad avere del materiale da esporre... e quindi investire qualche soldino, anche se non è proprio il momento contingente migliore per spendere. Va be', faccio finta che un giorno torneranno tutti indietro e con gli interessi. Sorrido al futuro e mi impongo di credere che il successo è dietro l'angolo (come diceva l'oroscopo...).
Alla fine, quindi, non ho oziato. Non ci riesco proprio. Al massimo vado al rallentatore, ma fermarmi del tutto mi è pressoché impossibile. Però... che stanchezza!
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